mercoledì 24 giugno 2009

RIVELAZIONE DEL WALL STREET JOURNAL

Rivelazione del Wall Street Journal
L'Iran censura il web grazie a tecnologia occidentale. L'Italia tra i fornitori
«Centro di monitoraggio» grazie all’assistenza di una joint venture con Siemens e Nokia
WASHINGTON – Il Wall Street Journal ha rivelato che, grazie alla tecnologia acquistata in Occidente, l’Iran è in grado censurare e controllare l’uso di Internet. Sempre secondo il quotidiano, Teheran ha creato «un centro di monitoraggio» con l’assistenza di una joint venture formata dalla tedesca Siemens e dalla finlandese Nokia.
CONTRATTO - Il contratto, chiuso nella seconda metà del 2008, sarebbe stato seguito da un’attività di controllo piuttosto ridotta, ma che si è espansa quando la protesta popolare ha incendiato le principali città del Paese. Un intervento deciso per contrastare l’unico vero canale di informazione verso l’esterno. Grazie a Twitter, ai network sociali e ai telefonini, gli oppositori iraniani hanno potuto rivelare quanto stava avvenendo nelle strade. Le rivelazioni del quotidiano americano, in realtà, confermano quanto è già emerso in passato. Dopo il 2001, gli iraniani hanno fatto di tutto per acquisire materiale sofisticato necessario per tenere d’occhio dissidenti ed eventuali agenti stranieri. Microspie, apparati per le intercettazioni telefoniche e radio, know how per la bonifica di ambienti sono stati i principali prodotti sulla lista della spesa.
OCCIDENTE - Buon parte della tecnologia è arrivata dai Paesi occidentali che, in cambio di contratti, hanno fatto il patto con il diavolo. E tra coloro che hanno fornito «gingilli elettronici» c’è anche l’Italia. Una collaborazione favorita dalla particolare situazione strategica creatisi con l’invio di nostri contingenti in Afghanistan, Iraq e Libano sud. Aree dove i servizi segreti iraniani hanno una certa influenza potendo contare su rapporti con formazioni armate locali. E allora in cambio di un occhio di riguardo e di un’eventuale protezione, Teheran ha chiesto «un piccolo favore». Così è arrivata la tecnologia per le intercettazioni e, sembra, un’assistenza nel training della Vevak, la polizia segreta degli ayatollah.
Guido Olimpio

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