giovedì 25 giugno 2009

ALMENO TRENTA VITTIME SOLO SABATO



il giornale Roozonline: «ALMENO TRENTA VITTIME SOLO SABATO»
In Iran altri giovani morti come NedaE il web sdogana i filmati della repressione
Più di 30 video diffusi da un "team" di iraniani a Parigi: mostrano gli spari sui civili, gli scontri e gli incendi
I video sono oltre trenta: mostrano le forze dell’ordine che sparano sui civili alle manifestazioni, mostrano scontri e incendi. Sono una sorta di archivio (in divenire) delle poche immagini disponibili sulla rivolta in Iran (e della repressione), dopo le presidenziali del 12 giugno. Mentre alla stampa straniera è impedito l’accesso al Paese e alle manifestazioni anti-governative, un gruppo di iraniani a Parigi ha creato una sorta di ufficio stampa per la rivolta e diffuso un elenco di video ai media stranieri.
«SOLO SABATO ALMENO 30 MORTI» - «Abbiamo messo insieme una lista di link a filmati che la gente ci ha mandato dall’Iran», spiega Maysam Makhmalbaf, figlio del regista di Viaggio a Kandahar. Suo padre è stato in Italia martedì per rinnovare l’appello ai governi europei a non riconoscere Ahmadinejad. Non è chiaro quante persone siano state uccise durante le manifestazioni. Sabato ci sarebbero stati dieci morti secondo la tv di Stato iraniana, ma le vittime di quel giorno sarebbero almeno trenta secondo il giornale Roozonline, vicino ai riformisti. Nei giorni precedenti, i morti sarebbero stati tra gli otto e i quindici, ma non è possibile verificare questi numeri in modo attendibile.
I FILMATI - Nell’archivio messo insieme dal "team" di Parigi, ci sono video che mirano a dimostrare la morte di altri giovani oltre a Neda, la ragazza diventata simbolo della rivolta, anche se le immagini (forti) non possono essere verificate in modo indipendente. Tre di loro sarebbero rimasti uccisi sabato 20 giugno: un giovane pare essere stato colpito al volto (video), un altro allo stomaco (video), e una terzo sarebbe stato ucciso a piazza Tohid, a Teheran (video). Quel giorno Faezeh Rafsanjani, la figlia dell’ex presidente, sostenitrice del candidato dell’opposizione Mousavi, era tra la folla in via Valiasr (video) e per questo è stata arrestata e interrogata per 24 ore, prima di essere rilasciata domenica. I manifestanti sono tornati in strada il giorno dopo, gridando: «Non abbiate paura, non abbiate paura, siamo uniti» (video). Vi sono stati arresti (video): il totale dall'inizio delle proteste secondo la polizia iraniana è di quasi 500. Ma la repressione si è fatta più dura, sono aumentate le minacce. I manifestanti sono scesi in piazza di nuovo lunedì 22 giugno, ma erano un migliaio appena (video) nel giorno in cui i Guardiani della rivoluzione (o pasdaran), milizia fedele alla Guida Suprema Ali Khamenei, si sono detti pronti a reprimere duramente ogni protesta. Ma i Guardiani avrebbero già sparato sulla folla in passato, secondo questo video di venerdì 19 giugno (video). E a Teheran, cecchini visibili sui tetti hanno sparato sui manifestanti ferendone alcuni (video).
LE MANIFESTAZIONI E LA REPRESSIONE - Le manifestazioni sono iniziate il giorno dopo le elezioni (video), con l’annuncio del voto. E subito sono iniziati i tentativi di repressione (video). Il 16 giugno (video) come pure il 18 (video) vi sono state nella capitale due grandi proteste silenziose. Il 17 giugno c’erano milioni di persone in strada (video), come già accaduto il 15 giugno in piazza Azadi, alla presenza di Mir Hussein Mousavi (video). Alle stesse proteste non sono mancati gli attacchi dei “basiji”, gruppo di paramilitari controllato dai pasdaran, e forse di altre forze dell'ordine. Il 16 giugno, diversi civili sono stati feriti da spari in piazza Azadi (video): uno di loro, colpito allo stomaco, in questo filmato giace in strada e viene soccorso da altri manifestanti (video). Testimonianze di scontri e violenze alle manifestazioni sono arrivati anche da altre città iraniane. Un video mostra un giovane che sarebbe stato ucciso a Isfahan (video). Un altro l'uso di lacrimogeni contro la folla a una manifestazione a Shiraz (video). Ma le notizie giunte dalla periferia del Paese sono ancora più ridotte. Il 15 giugno, nell’attacco di un gruppo di manifestanti a un edificio dei basiji, questi ultimi avrebbero sparato sulla folla, facendo 7 morti, secondo alcune fonti. Un filmato mostra una delle vittime (video). In questo video del 14 giugno, invece, un manifestante viene picchiato da forze di sicurezza in divisa antisommossa e giace a terra immobile nel cortile di casa (video). Diversi studenti dell’Università di Teheran hanno denunciato di essere stati attaccati e picchiati quella domenica: si parla di 7 possibili vittime in un attacco ad un dormitorio. In questo filmato, alcuni si loro mostrano segni di pestaggio sul corpo: guarda. In un altro, mandato in onda anche dalla tv Cnn, si sentono le urla strazianti di una donna, nel buio della notte, presumibilmente durante un’incursione delle forze dell’ordine nella sua abitazione (video).
Viviana Mazza24 giugno 2009

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