Mi rivolgo alla comunità internazionale, alle organizzazioni sociali, di diritti umani, ai governi, alle chiese, affinchè reclamino con forza la liberazione della sorella di Shirin Ebadi e di tutti coloro che sono stati arrestati dal regime iraniano dopo le elezioni di giugno. Chiedo inoltre la cessazione di ogni forma di violenza e di tortura contro il popolo iraniano.
La repressione e la ferocia contro questo popolo sono un’offesa verso la democrazia e rappresentano una gravissima violazione dei Diritti Umani.
Chiedo a tutti di inviare lettere alla OEA, all’ONU, all’Ambasciata dell’Iran e al Presidente Mahmud Ahmadinejad per esigere l’immediata liberazione dei detenuti e il ripristino dello stato di diritto.
Esprimo il mio appoggio solidale alla collega Shirin Ebadi per ciò che sta soffrendo.
E’ necessario resistere nella Speranza
Buenos Aires, 30 dicembre 2009
Adolfo Perez Esquivel, Premio Nobel della Pace
venerdì 1 gennaio 2010
domenica 8 novembre 2009
giovedì 20 agosto 2009
Lettera appello di Shirin Ebadi, premio Nobel per la Pace a tutte le donne consapevoli del mondo
La tragedia dell’Iran è molto più ampia di quanto avremmo mai potuto immaginare.
La gente scesa in piazza per esprimere pacificamente il dissenso ai risultati elettorali ha ricevuto in risposta pallottole e manganelli e molti tra gli scampati sono stati arrestati nei giorni successivi alle proteste.I programmi della radio e della Tv di Stato iraniana hanno annunciato inizialmente 8 morti, successivamente 11, ma, ad oltre un mese dalle manifestazioni di strada, i nomi di molti 'scomparsi' non sono nelle liste né degli uccisi né degli arrestati.
Molte madri angosciate continuano a chiedere alle autorità informazioni sui loro amati dispersi, ma non ricevono risposte. Ora che le famiglie stanno lentamente ricevendo i corpi dei loro figli ammazzati, è divenuto chiaro che il numero delle morti è molto più alto di quello annunciato dal Governo della repubblica islamica. Inoltre, le famiglie sono state costrette a firmare accordi in cui si impegnano a non rivelare come e dove sono morti i loro cari.
Ma non è possibile nascondere per sempre la verità, non è possibile far tacere i pianti, così la tragedia si sta mostrando sempre più chiaramente agli occhi del popolo iraniano, a mano a mano che i giorni passano.Molte madri i cui figli e figlie sono stati ammazzati o sono ancora tra i disperse o sono in prigione hanno formato il Comitato delle madri in lutto. Ogni sabato dalle 7 alle 8 di sera, le madri di questo Comitato e altre donne solidali con loro, vestite di nero in segno del lutto e in silenzio, si radunano nei parchi pubblici delle loro città e stanno in piedi, vigili e silenziose per esprimere il loro dolore.Vorrei esprimere il mio profondo dispiacere e le mie condoglianze alle madri che hanno perso i loro cari per la libertà e la democrazia in Iran, mi levo in piedi in solidarietà con le madri che stanno ancora cercando i loro figli dispersi e unisco il mio dispiacere per il gran numero di giovani donne e uomini iraniani in prigione per il loro pacifico attivismo civile. Invito tutte le donne del mondo che amano la libertà a riunirsi ogni sabato nelle loro città vestite di nero per far sentire la loro solidarietà con il Comitato delle madri in lutto in Iran e aiutarle a far sentire la loro voce a tutto il mondo.
; Shirin Ebadi
(trad. Sara Riggio e Tiziana Valpiana)
La gente scesa in piazza per esprimere pacificamente il dissenso ai risultati elettorali ha ricevuto in risposta pallottole e manganelli e molti tra gli scampati sono stati arrestati nei giorni successivi alle proteste.I programmi della radio e della Tv di Stato iraniana hanno annunciato inizialmente 8 morti, successivamente 11, ma, ad oltre un mese dalle manifestazioni di strada, i nomi di molti 'scomparsi' non sono nelle liste né degli uccisi né degli arrestati.
Molte madri angosciate continuano a chiedere alle autorità informazioni sui loro amati dispersi, ma non ricevono risposte. Ora che le famiglie stanno lentamente ricevendo i corpi dei loro figli ammazzati, è divenuto chiaro che il numero delle morti è molto più alto di quello annunciato dal Governo della repubblica islamica. Inoltre, le famiglie sono state costrette a firmare accordi in cui si impegnano a non rivelare come e dove sono morti i loro cari.
Ma non è possibile nascondere per sempre la verità, non è possibile far tacere i pianti, così la tragedia si sta mostrando sempre più chiaramente agli occhi del popolo iraniano, a mano a mano che i giorni passano.Molte madri i cui figli e figlie sono stati ammazzati o sono ancora tra i disperse o sono in prigione hanno formato il Comitato delle madri in lutto. Ogni sabato dalle 7 alle 8 di sera, le madri di questo Comitato e altre donne solidali con loro, vestite di nero in segno del lutto e in silenzio, si radunano nei parchi pubblici delle loro città e stanno in piedi, vigili e silenziose per esprimere il loro dolore.Vorrei esprimere il mio profondo dispiacere e le mie condoglianze alle madri che hanno perso i loro cari per la libertà e la democrazia in Iran, mi levo in piedi in solidarietà con le madri che stanno ancora cercando i loro figli dispersi e unisco il mio dispiacere per il gran numero di giovani donne e uomini iraniani in prigione per il loro pacifico attivismo civile. Invito tutte le donne del mondo che amano la libertà a riunirsi ogni sabato nelle loro città vestite di nero per far sentire la loro solidarietà con il Comitato delle madri in lutto in Iran e aiutarle a far sentire la loro voce a tutto il mondo.
; Shirin Ebadi
(trad. Sara Riggio e Tiziana Valpiana)
mercoledì 29 luglio 2009
Updates from July 25 events in more than 110 cities around the world
Global day of action on Iran Video >>>
sabato 25 luglio 2009
Un drappo verde per sottolineare la solidarietà con il popolo iraniano
Sarà esposto sabato, 25 luglio, sulla facciata del Municipio di Bolzano e in altre 80 città di tutto il mondo
Pende già sulla facciata del Municipio il drappo verde che la Città di Bolzano ha deciso di esporre come segnale contro la violenza e contro l'ingiustizia in Iran. Infatti per domani, sabato 25 luglio, United for Iran (www.united4iran.com) ha organizzato una manifestazione mondiale di solidarietà con il popolo iraniano che prevede l'adesione più di 80 città nel mondo e la contemporanea esposizione del drappo verde davanti alle sedi istituzionali, tra cui appunto il nostro Municipio, a supporto e diffusione della democrazia.
Pende già sulla facciata del Municipio il drappo verde che la Città di Bolzano ha deciso di esporre come segnale contro la violenza e contro l'ingiustizia in Iran. Infatti per domani, sabato 25 luglio, United for Iran (www.united4iran.com) ha organizzato una manifestazione mondiale di solidarietà con il popolo iraniano che prevede l'adesione più di 80 città nel mondo e la contemporanea esposizione del drappo verde davanti alle sedi istituzionali, tra cui appunto il nostro Municipio, a supporto e diffusione della democrazia.
venerdì 24 luglio 2009
Roma, studenti iraniani in sciopero della fame per protestare contro il regime
Sabato grande manifestazione davanti l'ambasciata di via Nomentana. Sono previsti cortei in tutto il mondo Segui>>>
mercoledì 22 luglio 2009
Decisioni di Giunta di Bolzano del 21.07.09
In solidarietà con il popolo iraniano che si batte per la democrazia, il 25 luglio prossimo il Comune di Bolzano aderirà ad una campagna internazionale che coinvolgerà innumerevoli capitali e città del mondo e appenderà fuori dal Municipio un drappo verde. La proposta era stata fatta al sindaco nei giorni scorsi da una delegazione di iraniani che vivono in Alto Adige.
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